MDF-Firenze a Chiusi con l'Economia della Felicità - 28 febbraio




CINEFORUM 'VISIONE D'INSIEME'
“Visione d'insieme” è il titolo della rassegna cinematografica, che l'Associazione
culturale di Chiusi Uidù, presenterà nelle sale del Clev Village a partire dal 14
febbraio per quattro giovedì consecutivi. L'esperimento inizia da una semplice
domanda: Come sarà la nostra vita tra dieci anni? Questo percorso guidato non ha
l’ambizione di dare risposte definitive ma tenta di creare una visione d'insieme per
riflettere su quattro grandi tematiche che condizionano il nostro presente.
Quattro scomode verità che l’attuale campagna elettorale sembra dimenticare.
Crediamo che immaginare un mondo diverso sia un esercizio di consapevolezza e
civiltà. Nel cercare di decifrare gli scandali, le parole volubili e gli slogan, che
rimbombano nei giornali e nelle televisioni, stiamo tutti diventando un po’ più
esperti di un nuovo vocabolario dell'assurdo. Conosciamo il differenziale, i Bond
J.P. Morgan, l'articolo 18 e ormai non ci stupisce che Marchionne indossi
maglioni in kashmir e Landini i maglioni della nonna. In questo panorama così
caotico, Uidù propone un percorso cinematografico che ha l’ambizione e la
voglia di riportare l’attenzione sulle questioni di fondo.
Si comincia giovedì 14 febbraio alle ore 21.00 con il film “Quinto Potere”. Il
film, che verrà introdotto da un esponente della stampa locale, sarà l’occasione
per parlare di Democrazia e bombardamento mediatico. Il 21 parleremo di
Lavoro e gestioni spregiudicate con il film “Il Gioiellino”. La settimana successiva
il Comitato della decrescita di Firenze proporrà una visione alternativa
dell'economia introducendo il film “L'economia della felicità”. Il percorso si
concluderà giovedì 7 marzo parlando di ambiente con il ben noto filmdocumentario
di Al Gore “Una scomoda verità”. La visione verrà preceduta da
un commento di un volontario di Legambiente.
L'idea è che da oggi tutti noi dobbiamo iniziare a decidere cosa tra dieci anni
mangeremo, se e come ci muoveremo, come comunicheremo, quale sarà il
nostro rapporto con il vicino di casa e se dovremo fare una guerra per trovare le
materie prime. Le contraddizioni che la nostra società ci mostra sono
inequivocabili e questa volta per uscirne siamo costretti a percorrere la strada al
contrario, ovvero non ascoltare la pancia, ma costruire una visione d'insieme che
sia motore dell'impegno quotidiano e giudice delle proposte che ci troviamo a
valutare.

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